Si sta come le foglie in autunno


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Si sta come le fogli in autunno!

Non poteva rendere meglio Giuseppe Ungaretti quando nel lontano 1916 decise di scrivere i versi di questa poesia.

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A distanza di cento anni le persone, le città, i costumi sono cambiati, ma i sentimenti no, non sono cambiati. Forse però il benessere ci ha resi più deboli, più egoisti facendoci perdere il significato della vita. Siamo in autunno e basta fermarsi un attimo svuotare la mente per accorgerci del dolore che ogniuno di noi prova nel proprio io. Ci sono poi persone che maniferstano questo disagio dell’anima in modo chiaro, i più invece portano questa croce chiusa nel proprio interno e sfogano la rabbia e la delusione all’interno del proprio nido; quel nido descritto dal Pascoli che tanto ci ha fatto ridere da piccoli quando non eravamo ancora capaci di pesare e capire il significato delle parole.
Oggi, in questo autunno delle anime, le parole sono private di significato per cui comportamenti immorali sono considerati normali. Per cui rubare alla comunità è considerato normale. Per cui manifestare palese incapacità ed ignonaranza sono considerate qualità indispensabili, anzi curriculari, per poter svolgere la funzione di politico ed essere considerati credibili dalla comunità.
Ma cosa significa essere politico? Significa essere ladro, incapace, bugiardo o spiantato oppure essere al servizio del bene comune ed essere combattente per portare il progresso della comunità e la prosperità condivisa?
Caro lettore a questo punto dobbiamo chiedere a noi stessi cosa vogliamo per il nostro futuro. Dobbiamo chiederci se è questa la Nazione che vogliamo. Dobbiamo chiederci se non sia il caso di esercitare democraticamente il nostro diritto a modificare questo Paese per tornare a sorridere.
sera

Alla sera, quando torni a casa a cosa pensi? Quando torni a casa ed incroci gli occhi di tua moglie, di tuo marito, dei tuoi figli a cosa pensi?

figli

Non vedi futuro e ti assalgono i pensieri del lavoro, del mutuo dell’infelicità e della consapevolezza che non c’è più felicità e sicurezza nel futuro. Vedi poi alla televisione che esistono dei soggetti che si sono proposti per governare la vita sociale che non soffrono e alla prime difficoltà della vita con facilità si aumentano lo stipendio e rubano i soldi della comunità, mentre te non sai che cosa ti aspetterà domani.
E’ questa la vita che vuoi? Credi perchè sei pensionato che questa situazione non ti tocchi? Credi perchè sei dipendente pubblico che non rimarrai a casa? E’ tutto sbagliato e sai perchè? Perchè se nella comunità non c’è equilibrio presto o tardi tutta la famiglia soffrirà. Apri gli occhi e decidi te, non gli altri, quale futuro vuoi per te e per chi ti circonda. E’ il momento di prendere in mano le redini della tua vita e dei tuoi cari.

cambiamento

Cambiare è possibile, ma bisogna avere coraggio di applicare la nostra Costituzione. Abbiamo un disegno da portare avanti. Abbiamo un obiettivo da raggiungere.

La prosperità, la felicità e l’eliminazione dello sciavismo esercitata attraverso il controllo con il mutuo e i finanziamenti al consumo. Non te lo eri mai chiesto vero?

servoNon ti sei mai accorto di essere uno schiavo, un servo della gleba? Eppure è vero attraverso il mutuo, il debito declinato nelle sue varie e disparate forme, condizionano la tua vita e la vita futura dei tuoi cari. Ma come fare per tornare a sorridere? Quale strada seguire?

liberta

La risposta è semplice ed eccola: La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
Hai visto che semplice? E’ la nostra Costituzione a creare il vincolo del mandato tra gli eletti e gli elettori per la crescita materiale ed intellettuale dell’intera comunità.
Questi falliti, che di fatto non rispettano la Costituzione deveno andarsene e lasciarci prendere le redine del nostro futuro per ottemperare alle volontà dei Padri Costituenti.

costituzione
Non ti rendi conto che con il tuo consenso o la tua indifferenza nella gestione della cosa pubblica, hai permesso e stai permettendo la distruzione del nostro Stato, del nostro Paese. Se questi individui venissere un giorno e ti dicessero che devi rinunciare alla tua casa, alla tua libertà per coprire e colmare gli sbagli che loro hanno commesso, cosa diresti? Saresti contento? Oppure chiederesti di andarsene? Eppure è quello che stanno facendo. Lavoro non ne costruiscono, ma stanno distruggendo la Repubblica, la nostra comune casa e quindi la nostra libertà individuale a vivere pienamente la nostra vita in piena dignità garantita dalla Costituzione.

comunita

Il futuro è a portata di mano ma dobbiamo civilmente chiedere e pretendere che solamente persone di capacità possano gestire il bene comune, perchè dalla sua gestione dipende le sorti e la dignità del vivere nostra e dei nostri figli. Abbiamo un obbligo sociale a vigilare la gestione del bene pubblico, perchè il futuro e il progresso sociale avviene solamente attraverso il lavoro e non le tasse. Dobbiamo tornare a sperare ed avere fiducia nel futuro consapevoli che è dalle nostre azioni, dalla nostra passione e dalla nostra capacità individuale e collettiva che dipenderà il futuro di questo nostro paese di questa nostra comune casa.

popolo

 

Allora operiamo insieme per il progresso e la felicità condivisa.

felicita

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