I Sacrifici hanno bisogno di uno Scopo


Cari amici, i veri professori di scuola ci insegnavano che le persone vanno pesate con i fatti. Ci insegnavano che a fronte della richiesta di sacrifici è necessario presentare un’idea, un traguardo da raggiungere per motivare il raggiungimento del risultato. Siamo in una situazione drammatica, questo nessuno lo può negare, ma se vogliamo veramente uscire dalla crisi dobbiamo far si che il sistema gestionale di questo nostro Paese si apra alle nuove idee. Caro presidente Monti, dia a tutti la possibilità che ancor oggi è negata, senza discriminare come accade con una frequenza che è diventata la normalità, i giovani. Non permetta di  vedere i giovani come barboni per le strade e non nei palazzi dei potere. Eppure anche se  questo Stato è la casa di tutti, in realtà osserviamo nei fatti le discriminazioni quotidiane compiute nei confronti di coloro, i giovani, che rappresentano il futuro e hanno l’obbligo di impostare una nuova concezione dello stato sociale. Infatti caro Presidente Monti, noi cittadini, vorremmo che lei ci illustrasse la sua idea concreata di equità, di ripresa sociale.

 Abbiamo bisogno di vedere un progetto per l’occupazione. Vogliamo sentire un condottiero tecnico che in modo autorevole illustra il progetto per far esportare i nostri prodotti con la giusta aggressività commerciale nel mondo. Questo per farci apprezzare i sacrifici che ci ha chiesto. Questo per condividere in modo pieno e responsabile la necessità di salvare l’Italia dal fallimento.

Invece, come i suoi predecessori, nel silenzio delle parole rubata ai nostri cuori tocca gli ultimi e lascia il Popolo nel silenzio e nell’ignoranza escludendo i giovani. Ci sono giovani, che non si chiamano Martone, che non portano un cognome prestigioso, ma che hanno un potenziale unico, una capacità incredibile di vedere e programmare le azioni per la ripresa in modo originale rispetto a coloro che sono da trent’anni o quaran’anni nella stanze delle decisioni. Non crede che per far ripartire il Paese ed evitare da Buon Cristiano che molti imprenditori della mia terra, di questo Nord-Est operoso, che si suicidano perché lasciati soli senza speranza, sia il caso di licenziare questa classe burocratica ed sostituirla con i giovani? Non crede che a questo Paese servano delle nuove idee? Servano nuove forze? Eppure, lei che è professore dovrebbe sapere che i primi passi che si compiono per ristrutturare un’azienda è la sostituzione di tutti i dirigenti che hanno portato alla crisi strutturale dell’azienda con forze nuove e con nuove idee. Da questo si studiano i casi aziendali di successo delle ristrutturazioni d’azienda non c’è nessun caso nel quale coloro che hanno portato alla crisi abbiano risollevato le sorti d’azienda. Professor Monti, la supplico, anche se la supplica era in uso al tempo dei padroni e dei vassalli, di ascoltare i giovani e dare a loro delle possibilità concrete, prima che con questo comportamento illogico fratturi questo Paese. A Nord-Est come nell’Italia operosa serve un nuovo entusiasmo.

A Nord-Est come nel resto di questo Paese operoso servono nuovi strumenti per esportare con aggressività e riprenderci la ricchezza che abbiamo perso in questi anni. Lei lo sa, da professore lungimirante, questa è una guerra economica combattuta non nei campi fisici di battaglia ma nel campo dell’economia. Abbiamo subito la rotta di Caporetto e ci siamo attestati sul Piave, ma le trincee si stanno sgretolando. Il morale dei soldati è a pezzi logoro da anni di sopravvivenza.

Servono nuove forze, nuova carne  ai veterani per poter compiere l’ultima carica alla baionetta e riconquistare la dignità del vivere sottrattaci. Non permetta che l’indifferenza dei suoi collaboratori escluda sistematicamente le menti brillanti di questo Paese. Non permetta che l’ignoranza prevalga sul dialogo e sul saper ascoltare le idee diverse, ma di buon senso perché maturate con esperienza e con sacrificio rispetto coloro che hanno, perché vivono delle rendite dei cognomi illustri di questo Paese. Applichi e faccia applicare la nostra Costituzione e l’eguaglianza e le pari opportunità.   Dimostri nei fatti il cambio di marcia e l’unità generazionale ora e non dopo di lei. Ci dia uno scopo e alle nostre imprese dia gli strumenti per vincere questa guerra come da me proposti nelle missive che ho cercato di condividere con lei, ma che sono state censurate dalla superficialità della sua squadra.

—–Messaggio originale—– Da: Dr. Ing. Marco Lanaro [mailto:xxxx.marco.lanaro@xxxx.xxxx] Inviato: martedì 21 febbraio 2012 16:25 A: xxxxxxxxx@governo.it Oggetto: Richiesta Appuntamento

Egregio prof. Monti,

Le scrivo per condividere alcune idee su come poter uscire dalla crisi e dare degli strumenti concreti alle imprese medio piccole, quindi dare speranza agli imprenditori e a tutti noi ad ogni livello della società.

Come potrà leggere nell’articolo allegato il_nuovo_FVG_24_Marzo_2006 che ho iniziato a parlare della crisi, delle sue conseguenze drammatiche e dei suoi effetti sulla nostra società, lavorando perché non si perdesse tempo e si accompagnasse il miglioramento delle imprese per rendere più concorrenziali sui mercati internazionali e quindi di riflesso dare vero lavoro, stabile e prospettive per il futuro soprattutto per i giovani oggi esclusi da ogni livello nel nostro Paese.

Ho avuto modo di confrontarmi con direttori delle attività produttive della regione Friuli Venezia Giulia, sindacati, politici ed associazioni di categoria. Tutti condividevano le idee, ma poi per non esporsi non fanno nulla lasciando il sistema Paese collassare. Anzi, il consiglio più ricorrente che ho ricevuto è stato di lasciare perdere, di pensare solo a me stesso.

Ho avuto la possibilità di presentare nel 2009 al presidente Fini a Montecitorio il progetto per il rilancio economico del nostro Paese, ma è stato chiuso in un cassetto.

(doppio click per aprire il progetto)

Purtroppo, mi sono accorto che essere ingegnere, aver fatto esperienza nel mondo fornedo BMW ed avere solo trentaquattro anni nel nostro Paese è un handicap.

Quanto propongo nasce dalla mia esperienza del mercato tedesco. Ho lavorato 4 anni con BMW quindi conosco molto bene l’organizzazione del lavoro tedesco e gli strumenti che il sistema tedesco ha messo a disposizione delle piccole e medie imprese.

Ogni giorno entro nelle aziende, le valuto e il primo argomento che trattiamo riguarda la crisi, il pensiero al suicidio quale unico modo per risolvere i problemi. Questa reazione è indotta principalmente dallo stato di abbandono in cui vive la popolazione rispetto coloro che dovrebbero dare dei nuovi strumenti, dare una nuova speranza e invece sono solo capaci di distribuire le colpe lasciando i problemi irrisolti. E’ una situazione drammatica, perché operai, impiegati ed imprenditori sono abbandonati a loro stessi.

E’ il valore cristiano dell’ascolto e del lavorare assieme a dare la forza per superare le difficoltà.

Scusi se mi sono dilungato. Le ho scritto per condividere le mie idee ed avere la possibilità di conoscerla e di chiederle se questo governo può dare delle possibilità ai giovani come me che non vogliano arrendersi e sentano come me, l’obbligo di lavorare in questo Paese per rilanciare l’economia vera, basata sul lavoro, e tornare a dare speranza e fiducia attraverso le parole, ma soprattutto attraverso gli strumenti.

Le chiedo se è giusto che ognuno pensi solo a se stesso senza avere ideali e la volontà nel lavorare assieme per costruire una società basata sull’unità e sulla serenità.

C’è la possibilità di usciere dalla crisi, ma in questo Paese bisogna riscoprire i valore della comunione e dello stare insieme perché i problemi possono essere risolti solo in gruppo perché un Paese in ultima analisi è una grande famiglia.

Ringraziandola e sperando che ella vorrà darmi la possibilità di presentarle le mie idee per la organizzazione di questi strumenti anche attraverso la riorganizzazione dell’ICE su modello tedesco.

Distintamente Ringrazio,

Ing. Marco Lanaro

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Da: Segreteria Particolare del Presidente [mailto:xxxxxx@palazzochigi.it]
Inviato: venerdì 24 febbraio 2012 12:40
A: xxxx.marco.lanaro@xxxx.xxxx
Oggetto: e-mail indirizzata al Presidente Monti

Per conto del Presidente Monti, desideriamo ringraziarLa per le parole di stima che gli ha rivolto e per i documenti che ha inviato.

Con i migliori auguri per i Suoi progetti e attività future, Le porgiamo i più cordiali saluti

La Segreteria

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Da: Dr. Marco Lanaro [mailto:xxxx.marco.lanaro@xxxx.xxxx] Inviato: domenica 26 febbraio 2012 10:15 A: ‘Segreteria Particolare del Presidente’ Cc: ‘xxxxxx@governo.it’ Oggetto: R: e-mail indirizzata al Presidente Monti

Egregia Segreteria particolare del Presidente Monti,

voglio ringraziarvi per la solerte risposta e voglio ringraziare anche la dott.sa xxxxx, che ci legge in copia, per la gentilezza nel aver inoltrato alla vostra struttura la mia missiva.

Mi permetto, dato che per lavoro mi interfaccio ad ogni livello istituzionale nel mondo e specialmente in Germania, di avanzare una piccola osservazione praticata ed osservata scrupolosamente dal BÜro del Dr. Ackermann CEO della Deutsche Bank.

Quando si risponde a nome di una struttura funzionale si indica sempre i dati di riferimento del responsabile che risponde a nome dell’intera struttura. Questo per rispettare le normali regole della corrispondenza.

Ho avuto modo di parlare della vostra gentile risposta con professori che hanno avuto modo di conoscere il presidente Monti e mi hanno confermato che, il presidente Monti essendo estremamente sensibile ed accorto, avrebbe sicuramente risposto alla missiva pervenuta con maggior attenzione e tatto; anche perché si capisce nella missiva che vengono avanzate richieste al Presidente di nuovi strumenti dal mondo degli imprenditori della piccola e media impresa, che non sono rappresentati come confindustria,  ma rappresenta il 98% delle aziende italiane.

A questo riguardo mi permetto di allegavi la valutazione tecnica al mio progetto che ho ricevuto dai nostri connazionali in Australia nel 2007, dove già prima della crisi, esortavano il nostro Paese ad ascoltare nell’adottare nuovi strumenti per la competitività del nostro apparato produttivo.

Sono a chiedervi di dare al presidente Monti  la possibilità di valutare la bontà tecnica degli strumenti che propongo e che i piccoli imprenditori sentono necessari e vitali per essere competitivi.  Spererei che il Presidente Monti voglia permettermi un confronto con le strutture preposte a fare propri questi strumenti quali il Ministero dello sviluppo economico.

Attenderò quindici giorni prima di relazionare al mondo della piccola imprenditoria sulla poca sensibilità delle Istituzioni nel condividere altre proposte sentite da chi produce e valutate idonee già a partire dal 2007 da coloro, che vivendo e lavorando al di fuori del nostro Paese, hanno maturato una sensibilità maggiore e diversa rispetto ad una struttura impreparata a gestire il post-crisi.

Ringraziando per il tempo concessomi e concesso ai piccoli imprenditori di questo nostro Paese rimango in attesa di un vostro gentile riscontro nella speranza di essere ascoltato con la stessa sensibilità che il Ministro della Pubblica Istruzione mi riservò quando fui premiato nel 1997.

                                                                                                                             Ing. Marco Lanaro

 

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Un pensiero su “I Sacrifici hanno bisogno di uno Scopo

  1. Mandi xxx@sveiti.it come vedi pubblico anche il tuo commento e non lo censuro anche se scritto in forma anonima.
    Ebbene sei il primo friulano a commentare il miei articoli!
    Tu scrivi: ” Vonde monadis” e ti firmi: “sveiti” che tradotto in italiano significa “Basta stupidaggini” e “svegliati”.
    Credo che tu sappia che sta chiudendo anche la Fil Man Made di Maniago. 175 persone che rimarranno a casa! 175 persone, uomini e donne, padri e madri, intere famiglie che rimarranno a casa senza lavoro e futuro (Messaggero Veneto 17 Maggio 2012). Forse anche loro secondo il tuo commento devono svegliarsi? Forse anche loro dicono stupidaggini? A si perchè tutto tace dalla Regione significa che le cose stanno andando bene perchè il tajut (bicchiere di vino) no ti manca.
    Credo che tu abbia ben impresso nella mente la situazione del manzanese dove più che le parole sono le foto a mostrare lo stato di degrado e di deindustrializzazione della nostra terra. Una terra che putroppo presto non sarà più in grado di garantire occupazione. Ma forse sarebbe il caso che anche te ti svegliassi e non negassi la realtà e la drammaticità della situazione. Ma forse ti basta che l’udinese vinca per avere lavoro. Forse ti basta un tajut di neri, di chel bon (un bicchiere di vino, di quello buono) per sentirti grande. Per risolvere i problemi della vita! O sbaglio? E tu che ami il Friul, che ti elevi a guida morale a faro e lume della nostra gente perchè giudichi il lavoro degli altri che hanno coraggio di lottare per i propri ideali e non arrendersi, dove sono le tue proposte per usciere dalla crisi? Dov’è la tua capacità di proporre soluzioni? Dove sei quando i giovani senza lavoro mi dicono che per loro c’è solo il suicidio quale soluzione? Ma forse sei troppo preso a guardare gli altri, che operano, lottano e mettono la faccia e il nome perchè non vogliono arrendersi a vedere la nostra regione morire nell’indifferenza dell’ignoranza e della incapacità del vivere. Spero di ricevere dei commenti da dei veri friulani, che non vogliono mollare, che non vogliono arrendersi perchè hanno nel cuore quel profondo senso del costruire che caratterizza le genti del nord-est.

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