Il Friuli Venezia-Giulia quale strada per la ripresa economica

E’ notizia di questa settimana la classifica delle regioni italiane più colpite dalla crisi economica. In questa speciale classifica pubblicata sul Sole 24 ore e frutto del lavoro di indagine tra Unicredit e l’osservatorio statistico Regioss, è il Friuli Venezia-Giulia la regione maggiormente colpita dalla crisi economica. Il Veneto è in quattordicesima posizione. Mentre il recente bollettino della Fondazione Nord-Est presenta una situazione di timida ripresa economica per la nostra macroregione, ma senza ricadute per l’occupazione e possibilità di nascita di nuove imprese capaci di essere concorrenziali sui mercati internazionali. Ma cosa sta accadendo in questa Regione? Quale Futuro ci attende? Quali sono le nuove strategie economiche per uscire dalla crisi e agganciare la ripresa? Alla luce dei numerosi appelli lanciati dalla Regione, è visibile e tangibile che in pochi si sono accorti che non siamo in presenza di una crisi economica passeggera e che coinvolge solamente i mercati finanziari. In pochi si sono accorti che questa è una crisi strutturale ed è la crisi del nostro modo di fare impresa. Per essere concorrenziali sui mercati internazionali non si può più credere che basti essere concorrenziali con il prezzo e qualcuno, come nel passato i tedeschi per il triangolo della sedia, venga in casa nostra a prendere il nostro prodotto e venderlo nel mondo. Tempi e metodi facili, purtroppo non più riproponibili. Oggi, purtroppo in Regione, mancano idee e strategie rinnovate perché chi dovrebbe indirizzare l’attenzione degli assessori e dei consiglieri ed essere motore di nuovi schemi e di nuove metodologie da applicare al nostro tessuto economico, sono impreparati rispetto alla evoluzione e alla rapidità dei cambiamenti dei mercati internazionali. Stiamo sentendo dire con continuità che la Regione ha messo a disposizione dell’apparato produttivo regionale soldi e fondi per far fronte alla crisi; ma una azienda in crisi strutturale, perché sono venuti meno i consueti canali di business, come potrà recuperare competitività se lo schema d’azienda è inadatto alle nuove evoluzioni del mercati? E’ questo il primo problema che deve essere immediatamente affrontato: rigenerare il tessuto dei dirigenti non politici della Regione. Servono nuove persone, nuove idee capaci di vedere le opportunità che la crisi economica ci sta servendo per modificare la struttura e pilotare l’apparato economico regionale ad costruire il nuovo modo di fare business di questo secolo. Purtroppo coloro che oggi timidamente parlano di innovazione, di possibilità di uscita dalla crisi non possono e non sono credibili, perché essi stanno proponendo per uscire da questa crisi, vecchi modelli che sono stati capaci di fronteggiare le crisi passate, ma purtroppo non sono più attuali. Anzi sono dannosi perché non si tratta di stanziare fondi per la ripresa o fondi per il sostegno al reddito, ma di accompagnare le imprese in crisi all’applicazione del modello d’innovazione e di forte legame con il mondo scientifico nazionale ed internazionale. Oggi il dopo crisi sarà il Trillion dollar market – mercato da un milione di milioni di dollari – derivante da nanotecnologie. Purtroppo questi nuovi concetti scientifici non vengono spiegati e le nostre imprese non vengono accompagnate a far propri questi concetti nella propria organizzazione aziendale. Per cui le opportunità che si stanno affacciando e che saranno il motore della ripresa soprattutto della nostra regione che ha un costo del lavoro elevato, non vengono colte e le imprese vengono logorate da un attesa nell’illusione che il dopo crisi sarà uguale a prima. Eppure il concetto di nanotecnologie è semplice ed è riassunto nella stessa parola: tecnologia del miliardesimo di metro. La natura fa il ferro e l’aria a partire dagli stessi blocchi elementari – elettroni e protoni – ma ottiene proprietà diversissime grazie a piccoli dettagli di forma. Oggi con le nanotecnologie può essere fatto lo stesso e quindi le imprese, integrando la conoscenza, integrando ingegneri e fisici nel proprio organico, possono fare lo stesso e rilanciare il proprio business trovando nuovo valore commerciale per vincere la battaglia con i nuovi attori della competizione globale: Indi e Cina. Per ottenere questo risultato però la nostra Regione deve oggi assumersi le sue responsabilità e creare un sistema ridefinendo il concetto di Friulia, che da una parte finanzi le nostre imprese e dall’altra accompagni le stesse a crescere, ad innovare a vivere ed integrare i concetti scientifici nei propri prodotti con una struttura scientifica, che entra nelle imprese e rende facili i legami con il mondo del sapere. Quindi Friulia importerà facilmente e con metodo all’interno del contesto aziendale le metodologie scientifiche e le collaborazioni con parchi scientifici, università nazionali ed internazionali, indispensabili per rigenerare le strutture aziendali regionali. Solo così facendo sarà possibile ripartire e vincere la sfida della ripresa, altre strade che oggi sembrano più facili e demandano la responsabilità alle sole imprese, non porteranno a raggiungere i risultati che tutti vogliono: benessere ed occupazione. Ing. Marco Lanaro 16 Maggio 2010

Rassegna Stampa

Di seguito il link alla mia rassegna stampa dove tratto un po’ di tutto.

Credo che i sogni siano il motore della società. Sì è vero sognare costa fatica, implica rinunce e a volte comporta anche lo scoraggiamento. Ma se ci vengono rubati i sogni, cosa rimane della persona?

Quest’ Italia va amata anche se per il momento non da prospettive per i giovani. Nel senso che sta a noi giovani contaminarla con le idee diverse dagli schemi consolidati. Applicando metodo alla fine si applica innovazione. Come ogn giorno posso constatare e econfrontarmi con i miei clienti e colleghi tedeshi, innovazione significa applicare un metodo che porta all’integrazione della conoscienza scientifica all’interno dei prodotti al fine di disporre di nuove proprietà commerciali diverse dalla concorrenza.

E per noi giovani cosa significa: innovare?

Significa porci in maniera creativa e originale di fronte ai problemi, abbandonando quei dogmi che ci ono stati imposti nei tempi dell’abbondanza.   

 Con la passione e la fede nel miglioramento riuscieremo a ricostruire questo nostro Paese sia moralmente che economicamente. Ci sono correnti di pensiero che affermano che abbiamo vissuto sopra le nostre possibilità per cui ora per effetto della crisi è giusto soffrire per ridimensionarsi.

Non posso e non voglio condividere tali espressioni di arresa di fronte alla necessità di cambiamento, di miglioramento e di riposizionamento economico del nostro Pese nello scacchiere mondiale.

Il nostro sogno è quello di arrenderci? Il nostro sogno è quello di piangerci adosso e rimpiangere il passato? Non credo proprio!! Credo che ci siano ancora in Italia giovani volenterosi che credono nel Paese, nella sua forza di coesione morale e nazionale proiettata a costruire le nostre opportinità nel mondo. Credetemi, se c’è passione, voglia di fare e capacità al sacrificio allora si è in grado di abbattere tutte le porte specialmente quelle dell’ignoranza.

Rassegna Stampa ing Marco Lanaro

Ing. Marco Lanaro

Ebbene, voglio spendere un po’ di tempo per riflettere sul ruolo dei giovani, sul loro contributo o capacità per superare questa crisi economica che sta attanagliando questo nostro Paese. Interessante sarà anche la riflessione sul ruolo o meglio sul legame tra Giovani ed Innovazione.

Sono fortemente convinto che per usciere da questa crisi economica che sta investendo il nostro Paese sia importante, anzi vitale e doveroso dare spazio all’intraprendenza dei giovani. Ebbene, la crisi ha messo in luce un problema che è sempre stato risaputo nel nostro Paese: la senilità.

Per questo ho deciso di aprire questo blog aperto ai giovani perchè credo che SIA ORA NECESSARIO MUOVERCI PER TORNARE A COSTRUIRE IL NOSTRO FUTURO.